Un nome ricco di significato
L’Amaranthus è originaria dell’America Centrale dove era coltivata già in epoca precolombiana dalla civiltà Azteca. Produce dei semi ricchi di proprietà nutritive ed energizzanti. È molto resistente alle malattie e ai parassiti e non ha bisogno di particolari cure. I suoi fiori di forma allungata, soffici e piumosi, di color rosso, arancio o giallo, rappresentano, nella cultura occidentale, il simbolo dell’immortalità. Lo scrittore naturalista romano Plinio il Vecchio (23 d.C. - 79 d.C.) spiegò di avere osservato che l’Amaranto aveva la peculiarità di non morire mai, raccolto per l’essicazione, riprendeva vita miracolosamente appena a contatto dell’acqua, anche se i fiori erano ormai diventati appassiti. Presso gli antichi Greci, il significato dell’Amaranto rappresentava anche i sentimenti profondi e immutabili nel tempo, come quelli dell’amicizia e della stima reciproca.
I Romani la ritenevano capace di tenere lontana ogni invidia e sventura, di favorire le guarigioni e di annientare le emozioni negative come il mal d’amore. Ho scelto il nome Amaranto, perché contiene nella sua radice la parola Amare. Per Roberto Assagioli, il padre della Psicosintesi, ogni immagine ha in sé un elemento motore ed ogni idea è una azione in fase potenziale. Vorrei che questo fiore e il suo piccolo seme possa infondere nei miei ospiti tutte le sue proprietà curative, trasmettere le sue qualità di resistenza e protezione ed ispirare sentimenti di amore e amicizia.